Paese capoluogo e Comune, con le frazioni di Durlo, Marana e Campodalbero, confinante con il veronesi Vestenanuova e Selva di Progno e con Ala di Trento al Passo della Lora. Chiude a nord la Valle del Chiampo con la nota Catena della Tre Croci, parte delle Piccole Dolomiti, nell’estremo est della Lessinia. Territorio vasto, ma poco abitato perché montano. Il nome lo lega all’oro per vecchie leggende e tradizioni che arrivano ai tempi più recenti; ne hanno scritto eminenti studiosi nazionali e stranieri. Il territorio, pure con tracce più antiche, si è popolato con una più insistita migrazione germanica (i cosiddetti cimbri, in realtà bavaresi) agli albori del secondo millennio che hanno lasciato a Marana l’oratorio primitivo di S. Pandolpho, a Crespadoro quello di S. Vulfgang e segni di comune appartenenza lungo il percorso migratorio (Folgaria, Asiago, Piccole Dolomiti, Lessinia) con le chiese di S.Margherita (venerata fra gli anglosassoni) a Rotzo, Rovegliana, Durlo, Roncà, Boscochiesanuova, oltre a una insistita toponomastica sparsa sul territorio che gli studiosi collegano all’alto tedesco del 1200. Da antica tradizione la Mostra¬ mercato dei Corgnoi in Dicembre. Di singolare valore il fenomeno della locale scultura popolare. Il capoluogo, pure nella sua limitata popolazione che non supera le 1500 persone, ha tutti i servizi sociali, civile e religiosi, a cui la modernità aspira, comprese scuole, caserma cc., servizio forestale, banche, sale riunioni, museo, percorsi sportivi e paesaggistici. (a cura di Rino Mecenero).