GAL DEL VENETO INSIEME AI RAPPRESENTATI REGIONALI DELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA PER IL FUTURO DELLE AREE RURALI
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Scritto il 04-07-2025

GAL DEL VENETO INSIEME AI RAPPRESENTATI REGIONALI DELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA PER IL FUTURO DELLE AREE RURALI

Si è svolto mercoledì mattina 2 luglio 2025 a Villa Godi Malinverni di Lugo di Vicenza il tavolo di lavoro promosso dal Coordinamento dei nove GAL del Veneto, presieduto dal GAL Montagna Vicentina, in qualità di coordinatore, e il GAL Baldo Lessinia come vice coordinatore, per discutere strategie condivise sullo sviluppo delle aree rurali e montane in vista della prossima programmazione europea.

L’appuntamento – che ha visto la partecipazione dei presidenti e direttori dei Gruppi di Azione Locale insieme ai vertici delle principali associazioni di categoria regionali socie dei GAL – è stato l’occasione per avviare un confronto concreto sulle priorità future: coesione territoriale, semplificazione amministrativa, flessibilità nell’uso dei fondi e costruzione di una voce unitaria per i territori rurali del Veneto.

Tra gli invitati al tavolo di lavoro, che rappresentano il partenariato significativo dei GAL veneti, ricordiamo: Unioncamere Veneto, Coldiretti Veneto, Confagricoltura Veneto, CIA Veneto, AGRI del Veneto, Confartigianato Imprese Veneto, CNA Veneto, Confindustria Veneto, Confcooperative Veneto, Confesercenti Veneto, ANCE Veneto, Confcommercio Veneto, Legacoop Veneto e ANBI Veneto.

Durante l’incontro è emersa la volontà di rafforzare il ruolo dei GAL come agenzie di sviluppo di prossimità, in grado di valorizzare il capitale sociale locale, favorire l’alleanza pubblico-privato e contrastare fenomeni come spopolamento e marginalità. Tra i punti critici sottolineati dai rappresentanti delle associazioni sono emersi l’eccessiva burocrazia, il rischio di parcellizzazione e la necessità di integrare i GAL nelle strategie regionali e nazionali con maggior continuità.

Agostino Bonomo, Presidente GAL Montagna Vicentina, ha sottolineato il valore dell’incontro, che ha visto una partecipazione qualificata e numerosa: «È stata la prima volta che abbiamo riunito in plenaria gli stakeholder — che sono anche partner attivi dei vari GAL — e questo ha generato un confronto ricco di spunti. Da questo momento di dialogo sono emerse indicazioni preziose per affrontare con consapevolezza la prossima programmazione europea, che sarà certamente caratterizzata da una riduzione dei contributi. Dobbiamo quindi lavorare per rendere i GAL più efficienti e, allo stesso tempo, più incisivi nei territori, attraverso progettualità mirate e condivise. È emersa anche una richiesta chiara di portare istanze territoriali in modo trasversale e unitario: era uno degli obiettivi della giornata, e ci conforta sapere che le categorie economiche e Unioncamere si aspettano questo ruolo dai GAL. Abbiamo inoltre ribadito la distinzione tra ruoli istituzionali e operativi: non intendiamo sostituirci alle decisioni pubbliche o alle attività delle associazioni di categoria, ma vogliamo essere uno strumento operativo al servizio del territorio, per rendere concreti obiettivi condivisi, come il miglioramento della vivibilità e la competitività delle imprese locali».

Ermanno Anselmi, Presidente GAL Baldo-Lessinia, ha insistito sulla necessità di coesione: «Per affrontare le sfide che ci attendono, è fondamentale fare squadra. Solo unendo le forze potremo portare ai livelli politici superiori un messaggio chiaro e condiviso. La parola chiave emersa oggi è “flessibilità”, perché dobbiamo imparare a utilizzare le risorse in modo più efficace e complementare, evitando sovrapposizioni e ottimizzando gli investimenti. La giornata di oggi dimostra che la strada giusta è quella della coesione, del confronto e della collaborazione, elementi che devono diventare strutturali nel nostro operato».

Alex Vantini, Presidente ANBI Veneto, ha posto l’accento sulla sicurezza idrogeologica e sulla necessità di collaborazione tra enti: «Condividiamo con i GAL la presenza nei territori più fragili, come le aree montane e i territori deltizi, particolarmente esposti al rischio idrogeologico. I Consorzi di bonifica operano proprio per tutelare queste aree, che sono rurali ma anche produttive e urbane. Nei prossimi anni, la sicurezza idrogeologica dovrà diventare una priorità negli investimenti, e i GAL possono essere strumenti fondamentali su cui intervenire in sinergia. Collaborando, possiamo non solo progettare interventi, ma anche supportare concretamente imprese e amministrazioni locali nel rendere più sicuri e sostenibili i territori».

Luca Trivellato, Vicepresidente CIA Veneto, ha ribadito l’importanza dell’impresa agricola nei territori marginali: «L’impresa agricola ha un ruolo insostituibile: da un lato produce cibo e valorizza le eccellenze locali, dall’altro tutela il paesaggio, la biodiversità e gli equilibri idrogeologici. Se non sosteniamo adeguatamente queste imprese, rischiamo lo spopolamento delle aree interne e la perdita di un patrimonio economico, sociale e ambientale. I fondi europei sono indispensabili non solo per sostenere la produzione, ma anche per salvaguardare il valore ambientale del lavoro agricolo. I GAL, in questo senso, svolgono un ruolo decisivo per mantenere coesione sociale, sostenere le comunità, soprattutto i giovani, e valorizzare le specificità dei territori».

Tra le voci raccolte durante i lavori ricordiamo il contributo di Eleonora Marton, Responsabile Area Operativa Istituzioni ed Europa di Unioncamere Veneto, che ha ricordato il ruolo della sede di Bruxelles come ponte tra territorio ed Europa: «Troppe volte l’Europa viene percepita come distante. Il nostro compito, come Unioncamere Veneto, è quello di ridurre questa distanza: portare le informazioni europee ai territori e, al contempo, trasferire a Bruxelles le istanze del nostro sistema economico. Il nostro è un ruolo di facilitatori, che mira a tradurre processi complessi in opportunità concrete per le imprese e per i territori. Nei prossimi anni cambieranno le regole del gioco: la politica di coesione sarà più centralizzata e ci troveremo ad avere interlocutori diversi. Serviranno proattività, responsabilità e capacità di pianificare in anticipo i bisogni del territorio. Dobbiamo arrivare preparati e con una voce unitaria».

Confindustria Veneto, rappresentata ieri da Italo Candoni, Vicedirettore Confindustria Veneto, ha richiamato l’attenzione sul rischio di marginalizzazione dei territori rurali: «Le specificità territoriali sono da sempre un elemento distintivo dell’azione dei GAL, ma rischiano di diventare un limite se non vengono inserite in una strategia comune. La frammentazione, infatti, alimenta la marginalità. È il momento di riportare la ruralità al centro delle politiche di sviluppo, al pari della manifattura, del turismo e delle eccellenze produttive. Inoltre, la Commissione europea ci dice chiaramente che “lo status quo non è un’opzione”. Dobbiamo abbandonare l’idea che si possa continuare come prima e iniziare a leggere insieme i nuovi scenari per valorizzare pienamente le potenzialità delle aree rurali».

A conclusione dei lavori, i partecipanti si sono impegnati a redigere entro l’autunno un documento strategico unitario da consegnare alle istituzioni regionali, con l’obiettivo di portare le istanze delle aree rurali venete ai tavoli decisionali nazionali ed europei.